NATURA, AMORE e VITA  Blog    Home    Indice   Books

La Castagna

Castanea Sativa

 

di Antonio Bigliardi

 

Quando i campi sono arati e in attesa della semina autunnale, ecco che arriva la delizia dei boschi di montagna, la Castagna.

Il Castagno appartiene alla famiglia delle Cupulifere, così chiamate per la forma a cupola dell’involucro a riccio che racchiude il frutto.

Il Castagno è un albero longevo e vigoroso, imponente e massiccio, ben radicato alla terra, si eleva con imponenza e si collega intensamente all’ambito aereo celeste tramite una grande e larga chioma con fronde anche gigantesche, vegeta sopra la zona dell’Ulivo fino a quella del Faggio, formando boschi puri chiamati Castagneti o misti con altre latifoglie come la Quercia o il Tiglio.

La Castagna frutto autunnale e invernale di grande valore alimentare, viene consumata ben cotta, bollita o arrostita, nel mese di Ottobre sono tanti i paesi che celebrano con gioia e amore la Festa della Castagna.

Contiene vitamine A, B1, B2, B3, B5, C, inoltre minerali ed oligoelementi come Potassio, Fosforo, Ferro, Calcio, Magnesio, Rame, Sodio, Zolfo, Manganese, Zinco, Cloro.

Ottimi sono il pane e i dolci preparati con la dolce Farina di Castagne ottenuta macinando le Castagne secche a volte ancora nei mulini ad acqua, ottimo è il Miele di Castagno, scuro e aromatico, profumatissimo e ricco di minerali, favorisce la circolazione del sangue, è antianemico, astringente, antibiotico e antimicrobico, antisettico intestinale, antiemorragico e antidiarroico, antipiretico, disinfettante, antivirale, bechico (calma la tosse), cardioprotettore, cicatrizzante, depurativo del sangue e dei reni, disintossicante, emolliente, epatoprotettore, energetico, rimineralizzante.

Il Miele di Castagno rimane liquido, ha un carattere deciso e complesso, persistente e intenso, dolce e leggermente amaro allo stesso tempo, negli anni ho imparato ad amarlo, così ora per me è squisito e non stanca mai, riserva sempre sorprese, contiene una fantasia molto vasta, una sinfonia quasi infinita di aromi unici e particolari.

Fantastici i Marroni, le fumanti e tradizionali Caldarroste, romantiche, dolci e vellutate quelle Bollite, i montanari preparano il pane con farina di castagne e farina di segale miscelate, degno di nota è il Castagnaccio, il dolce tipico e tradizionale preparato con la farina di castagne.

La composizione del frutto, protetto da un riccio aculeato, è simile a quella del Frumento, può essere mangiato quotidianamente, raccomandato ai bambini, adolescenti, adulti, anziani, sportivi, intellettuali, convalescenti, anemici, deboli, deperiti, dispeptici… è un buon tonico dei muscoli, dei nervi e delle vene, tonifica, riscalda, rinforza, attiva l’intestino e dona sollievo ai reni, alimento prezioso, unico, completo e bilanciato, eccezionale per un impiego energetico di lunga durata.

Osservate e provate a toccare gli aculei silicei del vero e proprio riccio che avvolge la Castagna, molto più denso di sottili aghi rispetto a quello dell’Ippocastano, tenetelo in mano, avrete un Sole tra le mani, un Sole che racchiude una sorpresa salutare, buona e gustosa, una luce che, come una Preghiera, illumina e riscalda l’interiorità dell’Anima umana, una luce che porta conforto al Cuore nelle giornate autunnali e invernali, sì, la Castagna è un dolce dono luminoso.

È un frutto bello come il suo albero, fertile e magnifico, maestoso e possente, che dona longevità e determinazione, ha in sé l’aroma del bosco, originale e delizioso, deciso, molto nutriente, energetico e rimineralizzante, vitaminizzante, rigenerante, ricostituente, corroborante, tonico muscolare e nervino, afrodisiaco, antianemico, stomachico, antisettico, indicato anche a chi soffre di varici ed emorroidi, depressioni nervose, malattie renali, affezioni epatobiliari, affezioni della struttura ossea, affezioni del sistema cellulare del sangue, alterazioni nervose, muscolari, tendinee.

Quando vi trovate alla presenza di un Castagno o addirittura in un Castagneto, ringraziate il gesto e l’amore di chi ha piantato questi Alberi longevi, generosi e vigorosi che sostengono le Ghiande della Gioia.

Le Castagne sono come il pane quotidiano, un vero portento in autunno e in inverno, cibo rituale sempre presente come legame perenne nella Festa di Halloween (31 Ottobre), nella Sera di Ognissanti (1 Novembre) ovvero la Vigilia della Commemorazione dei Defunti (2 Novembre), nel giorno di San Martino (11 Novembre) accompagnate con il Vino novello.

Dai Fiori di Castagno nasce l’elisir floreale Sweet Chestnut studiato e creato dal dottor Edward Bach e definito come fiore della liberazione e della rinascita.

Una ricetta personale interessante che desidero trasmettervi è la Crema di Castagne: per prepararla occorre miscelare due parti in volume di Farina di Castagne con una parte di Miele di Castagno, per una prova e un assaggio veloce prendete due cucchiaini di Farina di Castagne e un cucchiaino di Miele di Castagno, mescolate bene fino ad ottenere una crema dolce vellutata eccezionale, molto semplice e deliziosa nel tempo, ottima con latte biologico / biodinamico caldo, nel caffèlatte e nel caffè a cui dona una morbida schiuma e l’aroma del bosco.

Questa crema è il miglior dolcificante naturale esistente, completamente naturale e veramente salutare, energetica e dinamizzante, piace inizialmente solo agli amanti del Miele di Castagno, tuttavia col tempo riuscirete ad apprezzarla completamente e non vi stancherà mai, sarà un legame profondo e profumato con la Natura e la Vita « Su tutte le cose create si nota l’impronta di Dio: la Natura testimonia del Signore. La mente sensibile, messa in contatto con il miracolo e con il mistero dell’universo, non può fare a meno di riconoscere l’opera di una potenza infinita. Infatti, non è per energia propria che la Terra produce i suoi doni e che di anno in anno continua il suo moto attorno al Sole: una mano invisibile guida i pianeti nella loro orbita celeste.

La stessa potenza che sostiene la Natura agisce nell’essere umano, e le stesse grandi leggi che dirigono la stella e l’atomo controllano anche la nostra Vita. Le leggi che comandano i battiti del cuore, regolando l’afflusso del sangue nel corpo, sono quelle dell’Onnipotente che esercita il suo potere anche sull’anima. Da lui procede la Vita la quale, soltanto in armonia con lui, può trovare la giusta sfera d’azione. Trasgredire la sua legge nel campo fisico, mentale o morale, significa porsi al di fuori dell’armonia universale.

Per chi impara a interpretare i suoi insegnamenti in questo modo, tutta la Natura si accende di una luce nuova: il mondo diventa un libro di studio e la Vita una scuola. La comprensione della stretta unione dell’essere umano con la Natura e con Dio, di come la legge regola universalmente ogni cosa, dei risultati della trasgressione, non può mancare di agire allora sulla mente modellando il carattere.

Sono queste le lezioni che i nostri figli devono apprendere. Ai bambini la Natura offre una sorgente inesauribile d’istruzione e di gioia. E per quelli più avanti con gli anni, che hanno bisogno della silenziosa rievocazione delle verità spirituali ed eterne, l’insegnamento della Natura sarà ugualmente fonte di piacere e d’insegnamento. L’invisibile è reso chiaro dal visibile. Su tutte le cose si possono scorgere l’immagine e la firma di Dio.

Per quanto è possibile, i bambini dovrebbero essere posti, fin dai primi anni, lì dove questo meraviglioso libro di testo si apre dinanzi a loro. Fate in modo che essi contemplino le gloriose scene dipinte dal sommo Artista sulla tela cangiante dei cieli, che familiarizzino con le meraviglie della terra e del mare, che osservino il misterioso alternarsi delle stagioni e imparino a conoscere il Creatore in tutte le sue opere.

Chi ha conosciuto per esperienza personale Dio e la sua Parola è pronto a intraprendere lo studio della Natura. Dal cupo boato del tuono, all’incessante rumore dell’oceano, alle melodie che risuonano nelle foreste, le mille voci della Natura lodano il Creatore. Sulla terra, in mare e in cielo, attraverso toni e colori che variano per contrasto o si armonizzano nelle sfumature, possiamo contemplare la sua gloria.

Le colline eterne raccontano la sua potenza. Le foglie verdi degli alberi fremono alla luce del sole, i fiori con la loro delicata bellezza presentano degnamente l’autore. Il verde che riveste la terra bruna parla della cura che Dio manifesta per la più umile delle sue creature. Gli abissi marini e le profondità della terra rivelano i suoi tesori. Colui che ha nascosto le perle negli oceani e le ametiste e i crisoliti nelle rocce ama tutto ciò che è bello. Il sole che sorge in cielo annuncia colui che è Vita e luce per tutto il creato.

Lo splendore e le bellezze che caratterizzano la terra e illuminano i cieli ci parlano di Dio. Nella Natura ci sono verità meravigliose: la terra, il mare ed il cielo ne sono pieni e rappresentano i nostri maestri. La Natura eleva la voce impartendoci lezioni di saggezza celeste e di verità eterna, ma l’umanità decaduta non vuole intendere. Sono molte le lezioni che si possono trarre dalla Natura. Per esempio, impariamo a contare su di noi osservando l’albero che, crescendo solitario nella pianura o sul fianco di un monte, affonda le proprie radici nel suolo e riesce così a sfidare la tempesta. La forza dei primi influssi è illustrata dal tronco informe e nodoso dell’albero che venne contorto quando era ancora arbusto, tanto che nessuna ulteriore potenza ha più potuto condurlo alla simmetria perduta.

Il segreto di una Vita santa può essere compreso guardando alla ninfea che, pur crescendo nelle acque melmose di uno stagno, circondata da erbacce e detriti, sprofonda il suo stelo nelle sabbie pulite del fondo e, attingendovi Vita, rivela alla luce il suo fiore profumato e senza macchia.

Mentre bambini e giovani continuano ad acquisire conoscenza dai maestri e dai libri, fate in modo che imparino da soli delle lezioni, e che da soli giungano a riconoscere la verità. Se si occupano di giardinaggio, chiedete loro che cosa imparano dalla cura delle piante. Mentre contemplano un bel paesaggio, domandate perché Dio ha rivestito i campi e i boschi di così belle e svariate sfumature, invece di dare a tutte le cose un colore bruno scuro. Quando raccolgono i fiori, invitateli a pensare perché Dio ha voluto conservare per noi la bellezza di questi superstiti dell’Eden. Insegnate loro a notare le prove manifestate nella Natura del pensiero di Dio per noi, e del meraviglioso adattamento di tutte le cose alle nostre necessità e felicità.

Molte illustrazioni tratte dalla Natura sono adoperate dagli scrittori biblici e noi, nel contemplare le cose del mondo naturale, sapremo meglio comprendere, sotto la guida dello Spirito Santo, le lezioni contenute nella Parola di Dio. La Natura diventa in questo modo una chiave per aprire i tesori della Parola.

I bambini dovrebbero essere incoraggiati a cercare nella Natura gli oggetti che illustrano gli insegnamenti biblici, e a scoprire nella Bibbia le similitudini tratte dalla Natura. Impareranno così a vedere Gesù nell’albero e nella vite, nel giglio e nella rosa, nel sole e nelle stelle. Riconosceranno la sua voce nel canto degli uccelli, nel fruscio delle foglie, nel rombo del tuono, nella musica del mare.

Ogni manifestazione della Natura ripeterà loro le sue preziose lezioni. In queste lezioni scaturite direttamente dalla Natura c’è una semplicità e una purezza che gli conferiscono un valore prezioso. E chi può fare a meno degli insegnamenti che zampillano da questa sorgente? Già di per sé le bellezze della Natura distolgono l’anima dal peccato e dai piaceri mondani guidandola verso la purezza, verso la pace e verso Dio.

Troppo spesso la mente degli studenti è sovraccarica di teorie e speculazioni umane, falsamente definite scienza e filosofia. Essi piuttosto hanno bisogno di un intimo contatto con la Natura. Sappiano che la creazione ed il cristianesimo hanno il medesimo Dio, imparino a riconoscere l’armonia del regno naturale con quello spirituale, traendo una lezione da tutto ciò che vedono con gli occhi o toccano con mano, per la formazione del loro carattere. Così le facoltà mentali risulteranno fortificate, il carattere si svilupperà e vivranno tutta una Vita più nobile.

Insegnando per mezzo di parabole, Cristo perseguiva lo stesso obiettivo che aveva in mente istituendo il giorno festivo. Dio ha dato agli uomini un ricordo della sua potenza creativa affinché essi lo riconoscano dalle opere delle sue mani. Il giorno festivoci invita a contemplare la gloria del Creatore attraverso le sue opere, e, proprio perché desiderava che noi ne prendessimo coscienza, Gesù ha collegato le sue preziose lezioni alla bellezza della Natura.

Nel sacro giorno di riposo, più che in tutti gli altri, dovremmo studiare il messaggio che Dio ha scritto per noi nel libro della Natura, dovremmo studiare le parabole di Gesù in un ambiente analogo a quello in cui le ha pronunciate: nei campi e nei boschi, all’aperto, in mezzo ai fiori e in mezzo all’erba. A mano a mano che ci accostiamo intimamente al cuore della Natura, sentiremo più viva e reale la presenza di Cristo che ci parla di pace e di amore.

Le bellezze della Natura parlano continuamente ai nostri sensi. Il cuore che si apre a questo linguaggio può comprendere l’amore e la gloria di Dio manifestati nelle sue opere. L’orecchio attento può udire e comprendere i messaggi divini tramite le opere della Natura. C’è una lezione in un raggio di sole e nei vari elementi della Natura che Dio offre alla nostra contemplazione. I campi verdi, gli alberi maestosi, i fiori profumati, la nube che passa, la pioggia che cade, il ruscello, il sole, la luna, le stelle del cielo, tutto invita alla meditazione e ci permette di conoscere Dio che ha fatto tutte queste cose.

Ecco le lezioni che si possono trarre dai vari elementi del mondo naturale: essi ubbidiscono alla volontà del loro Creatore; non rinnegano mai Dio, non si sottraggono mai alla sua volontà.

Coloro che contemplano le meravigliose scene della Natura,  coloro che amano i fiori vivi e profumati; coloro che percepiscono la bellezza delle verdi vallate e delle cime maestose delle montagne; coloro che sono sensibili agli accenti di gioia che scaturiscono dalle opere di Dio, appartengono al Cristo. Essi camminano alla luce, sono illuminati e riscaldati dai raggi e dalle benedizioni del Sole di giustizia che brilla nei loro cuori e li purifica. Ellen G. White ».

Grazie di Cuore alla splendida Castagna, dolce dono luminoso, delizioso frutto veramente naturale dei boschi di montagna, grazie ai suoi fiori amorosi che si aprono sotto limpidi cieli ambiti dalle Api, grazie a questi Alberi così importanti e potenti che andrebbero rispettati e riscoperti, di nuovo piantati e amati.

 

 

 

Il Castagno

di Giovanni Pascoli

 

Quando sfioriva e rinverdiva il melo,

quando s'apriva il fiore del cotogno,

il greppo, azzurro, somigliava un cielo

visto nel sogno;

 

brullo io te vidi; e già per ogni ripa

erano colte tutte le viole,

e tu lasciavi ai cesti ed alla stipa

tutto il tuo sole;

 

e, pio castagno, i rami dalla bruma

ancora appena e dal nevischio vivi,

a mano a mano d'una lieve spuma

verde coprivi.

 

Ma poi, vedendo sotto il fascio greve

le montanine tergersi la fronte,

tu che le sai da quando per la neve

scendono il monte,

 

ecco, pietoso tu di lor, tessesti

lungo i torrenti, all'orlo dei burroni,

una fredda ombra, che gemé di mesti

cannareccioni.

 

E qualche cosa già nell'aspro cardo

chiuso ascondevi, come l'avo buono

che nell'irsuta mano cela un tardo

facile dono.

 

Ai primi freddi, quando il buon villano

rinumerò tutti i suoi bimbi al fuoco;

e con lui lungamente il tramontano

brontolò roco;

 

e tu quei cardi, in mezzo alle procelle,

spargesti sopra l'erica ingiallita,

e li schiudevi per pietà di quelle

povere dita

 

Tutti spargesti i cardi irti e le fronde

fragili, e tutto portò via festante

la grama turba. Nudo con le monde

rame, o gigante,

 

stavi, e vedevi tu la vite e il melo

vestiti d'oro e porpora al riflesso

già delle nevi, e per lo scialbo cielo

nero il cipresso.

 

Per te i tuguri sentono il tumulto

or del paiolo che inquieto oscilla;

per te la fiamma sotto quel singulto

crepita e brilla:

 

tu, pio castagno, solo tu, l'assai

doni al villano che non ha che il sole;

tu solo il chicco, il buon di più, tu dai

alla sua prole;

 

ha da te la sua bruna vaccherella

tiepido il letto e non desìa la stoppia;

ha da te l'avo tremulo la bella

fiamma che scoppia.

 

Scoppia con gioia stridula la scorza

de' rami tuoi, co' frutti tuoi la grata

pentola brontola. Il vento fa forza

nell'impannata.

 

Nevica su le candide montagne,

nevica ancora. Lieto è l'avo, e breve

augura, e dice: Tante più castagne,

quanta più neve.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Natura, Amore e Vita
© 2013 Natura, Amore e Vita
LUCMEDINATURVI


HOME | INDICE | BIBLIOGRAFIA| Romolo Mantovani | Limone | Argilla | Polline | Alghe | Dono | Iside Diana | Medjugorje | MIDI | INTRO | PORTA | LE TRE MADRI | IL VERO CRISTIANO


in sottofondo: Michael Jones - Prayer; ReMix & Holophonics by Anton Caribian; Testo di Antonio Bigliardi; Fotografia, Compilazione Html e Grafica digitale di Antonio Bigliardi

Per CONTATTI: antoniob64@libero.it



INDICE GENERALE
 

 Natura, Amore e Vita - LUCMEDINATURVI

<bgsound src="Prayer.mp3">