La Nascita di Gesù
Beata o vergine Maria: hai portato il Creatore del mondo. Hai dato la vita a colui che ti ha creata, e sei vergine per sempre. Colui che i cieli non possono contenere, tu lo hai portato nel grembo. Benedetta tu fra le donne, e benedetto il frutto del tuo seno. Ti saluto, piena di grazia, il Signore è con te.
Liturgia delle Ore, Responsori ufficio letture del 1° gennaio.
Il progetto di Dio è un progetto di Amore e di Vita, l’Amore che viene da Dio è incontenibile, si accende come una stella nel cuore ed esce come lacrime di gioia dagli occhi. Questo Amore immenso va protetto e difeso, elevato nella Vita.
Antonio Bigliardi
Conoscerete la Verità, e la Verità vi renderà liberi.
Più vi avvicinate a Dio e più scoprite la Verità e trovate la Libertà che è la massima espressione dell’Amore.
Giuseppe e Maria arrivano a Betlemme, Maria è sull’asinello e Giuseppe cerca di trovare un alloggio presso l’albergo del paese, ma è occupato e pieno di gente ovunque, sembra non esserci posto in nessuna casa, prova e cerca in tutti i modi fin quando trova una piccola stalla ricavata in una grotta dove all’interno si trova un bue.
Giuseppe e Maria entrano e pongono l’asinello vicino al bue; Giuseppe cerca di accendere un fuoco per scaldarsi.
La luce della luna entra da una crepa sul soffitto e pare una lama d’argento che vada cercando Maria.
Si allunga, man mano che la luna si fa più alta in cielo, e la raggiunge finalmente. Eccola sul suo capo pieno di candore.
Maria alza il viso che pare splendere d’Amore nella luce bianca della luna e un dolce sorriso sul suo volto fa crescere ancora più quella luce che brilla e cresce sempre più.
La sua veste sembra un manto ricoperto di fiori azzurri e i suoi occhi sono come zaffiri che brillano di gioia. Un'Aurora luminosa.
La luce si sprigiona sempre più dal corpo di Maria, assorbe quella della luna illuminata dal sole, pare che Ella attiri in sé quella del Cielo. Ormai è Lei la Depositaria della Luce. Quella che deve dare questa Luce al mondo.
E questa beatifica e incontenibile, eterna Luce, si annuncia con un’alba, un coro di atomi di luce che crescono, crescono come una marea, salgono come incenso, scendono e si stendono come un velo.
All’interno della grotta, anche la pietra più umile diventa bella e meravigliosa, ogni pietra è come un blocco d’argento e di diamanti. Ogni ragnatela come fili di cristallo, il fieno della mangiatoia pare una chioma d’oro…
E la luce cresce sempre più.
È insostenibile all’occhio. In essa scompare, come assorbita da un velario d’incandescenza, la Vergine… e ne emerge la Madre.
Sì.
Quando la luce torna ad essere sostenibile, ecco Maria con il Figlio sulle braccia.
Un piccolo bimbo, roseo, che annaspa e zampetta con le manine grosse quanto un boccio di rosa e coi piedini che stanno nell’incavo di un cuore di rosa, che vagisce con una voce tremula, proprio di agnellino appena nato, aprendo la boccuccia che sembra una fragolina di bosco e muovendo la testolina che la Mamma sostiene nella curva della sua mano, mentre guarda il suo Bambino e lo adora piangendo e ridendo insieme e si curva a baciarlo sul centro del petto, là dove sotto è il cuoricino che batte, batte per noi…
Anche Giuseppe si curva a baciare i piedini e lo protegge con la sua veste dal freddo e poi Maria e Giuseppe vanno insieme fra il bue e l’asinello, sopra un guanciale di paglia, nella pace della notte illuminata dalle stelle…
Composizione di Antonio Bigliardi, liberamente tratta dal Vangelo di Luca e L’Evangelo come mi è stato rivelato di Maria Valtorta.
Antonio BIGLIARDI
Per CONTATTI: antoniob64@libero.it
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